Con questo post, seppure in ritardo, mi unisco all'iniziativa di Tonin e Perogatt nel ricordo di un amico.
Esattamente un anno fa, il 3 marzo 2007, se ne andava per sempre il grande Osvaldo Cavandoli, padre de La Linea nonchè figura chiave del cinema d'animazione italiano e internazionale.
Mi è stato molto difficile digerire questa scomparsa. Una vitalità di questo calibro meriterebbe di essere immortale, di accompagnarti vita natural durante, e mi mancano parecchio quelle spensierate visite nel suo Cinestudio in Via Prina, dove abitualmente io e i miei amici andavamo a trovarlo, chiedendogli collaborazioni che lui mai si rifiutava di dare.
Già... perchè, per una strana alchimia che ha del miracoloso, Cavandoli aveva assunto il ruolo di guru spirituale della mia rivista The Artist. Nel tempo era diventato un amico, un collaboratore fidato e un ottimo esempio da seguire.
Di lui ho un folto kaleidoscopio di immagini nella testa: le mascherine gialle con cui disegnava la sagoma della testa della Linea, i pupazzi dei suoi primi film in stop motion chiusi nelle teche di vetro, le sigarette lunghe e sottili con cui accompagnava le sue barzellette, quella volta che mi telefonò per spedirmi via fax la sua versione di Puck il Nano, gli accendini con le donne nude stampate sopra, l'aria furba di chi non si prende mai sul serio.
Era bello conoscere Cavandoli, e spero tanto che ovunque si trovi, ora, se la spassi proprio come se la spassava qui sulla Terra.
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Baiubadù!
RispondiEliminaPiaceva molto anche a me. La prima volta che ho visto la Linea in tv avrò avuto tre o quattro anni. Passavo il tempo, su TeleNova mi pare, a guardarla dopo l'Asilo. Poi ho continuato divertendomi sempre molto. Il fatto che piacesse molto anche a me, che di cartoni e fumetti non capisco una fava, dimostra la grandezza di un uomo che sapeva piacere ai colleghi specialisti come ai comuni spettatori.
RispondiEliminaEcco il mio modesto e forse inutile ricordo.
mi unisco al saluto!
RispondiEliminaei ivan, il mio cildernomor, lo puoi trovare postato sotto il diario degli zombi (è quel neonato sdrajato)
ciao alla prossimaaaaaaaaaaaaa
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
viva la linea... grande pezzo di storia..
scoperto per caso il tuo blog
RispondiEliminabello
lo linko
buon lavoro!
X MP5
RispondiEliminagrazie, madame! contraccambio!
GEORGEMARY e "LAPENADIMORTESI'" dicono:
RispondiEliminaio di fumetti non ne so un cazzo.
le immagini che rievochi fanno venir voglia di aver conosiuto C.
mi sarebbe piaciuto, credo, fumarmi un sacco di sigarette e bere della birra fresca (sai quando hai proprio la gola arsa dal fumo e dalla canicola estiva milanese?) seduto acccanto a C. intento a disegnare, raccontare, fumare.
forse a lui non sarebbe fottuto di meno. quasi sicuramente.
belle le storie vere di personaggi ormai lontani.
belle le storie che affascinano noi "NON-ORIZZONTALI", che faremmo di tutto per essere ricordati dolcemente come i personaggi che tanto rapiscono i nostri pensieri nei giorni che ci rimangono.
ciao Hurricane_
AH, beviamoci una birra prima che qualcuno di noi due debba ricordare l'altro... mi raccomando_
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RispondiEliminaIvan, ti ho mandato una richiesta d'aiuto in mail (quella lycos).
RispondiEliminaRiesci a darmi una mano? Grazie mille.
P.
Thanks :)
RispondiElimina--
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