Ecco qui di seguito un telegrafico resoconto del mio viaggio al Crack:
- abbiamo dormito in tre in una stanza da due
- in quattro in una da tre, la notte successiva. E sempre tenendo all'oscuro l'oste
- ho conosciuto Mac Mc Gill della rivista World War 3 Illustrated e ho sfoggiato tutto il mio formidabile inglese maccheronico con la speranza di lavorare per New York
- ho ordinato alla modica somma di settanta centesimi una pozione portentosa a base di alcol etilico e disinfettante (gli alcolici erano finiti)
- ho rovesciato per sbaglio l'intero contenuto del bicchiere sulla maglietta bianca del faunesco Aloisio, che ha grugnito
- ho rivisto il mio jolly domenicale che si era vestita di verde
- ho ritrovato Alberto Corradi, Dr. Pira, Giorgio Santucci, Sbrock, Emiliano Rabuiti, Alessandro Dezi e Alessio Spataro
- ho quasi fatto a pugni con il socio Emanuele Fossati per questioni che neanche ricordo
- la nervossisima Puck Mobile ha così sgommato lontano dal Forte Prenestino con il bagagliaio aperto e una folla che raccoglieva le copie di The Artist che volavano in cielo
- ho guadagnato 100 euro
- mi sono fatto offrire la colazione
- ho letto qualche pagina dell'Androide Abramo Lincoln prima di addormentarmi
- ho rivisto Firenze al ritorno
- ho mangiato cinghiale
Il punto saliente del viaggio però è stato il concerto d'organo in una vecchia chiesa.
Eravamo tutti e quattro completamente strafatti e riversati sulle panchine di legno come dei poveri disadattati (nella compagnia di viaggio, come ben sapete, c'era anche Ettore Tripodi. Puck il nano, invece, attendeva impaziente nel cofano).
Le canne dell'organo vibravano, e le dita dell'organista erano una tarantola.
Un vortice di suoni e di immagini che nuotavano nella mia testa, e quello strumento spettrale faceva da timoniere. Il mio cervello era un porto di mare. C'era finalmente tutto quello di cui avevo bisogno: i miei ricordi da bambino, le mie storie da raccontare, i miei mostri e, soprattutto, gli occhi e la voce di lei.
Le canne dell'organo vibravano, e le dita dell'organista erano una tarantola.
RispondiEliminaUn vortice di suoni e di immagini che nuotavano nella mia testa, e quello strumento spettrale faceva da timoniere. Il mio cervello era un porto di mare. C'era finalmente tutto quello di cui avevo bisogno: i miei ricordi da bambino, le mie storie da raccontare, i miei mostri e, soprattutto, gli occhi e la voce di lei.
Bravo HurricaneIvan...ottimo con lode...un resoconto giustamente altisonante per un'esperienza che deve essere stata tempestivamente estatica, nonchè follemente arbazoica. E' stata una settimana difficile per il sottoscritto (basta che tu dia una glimpsata ai 53 commenti (per ora) al post precedente) e le mie connessioni sinaptiche stentano a elucubrare nuovi perchè, come, per come etc..Perdona quindi se mi impausisco momentaneamente in attesa di guarire..Mi sei mancato...ma vedo che ora sei tornato più in forma che mai...
bhe, sembra andato tutto nel migliore dei modi, no?
RispondiEliminaio continuo imperterrito, come un maniscalco cecoslovacco martella il suo metallo, a chiederti delucidazioni e informazioni per il 26, che ormai è vicinissimo. (..parlo del live di Lecco.. ok?)
la battteria? i piatti? il luogo è lo stesso dell'altra volta?
a che ora suoniamo?
suoniamo?
spero in una tua risposta, magari domani faccio un salto alle vostre prove così magari otterrò informazioni dettagliate (per quanto sia impossibile avere da te informazioni dettagliate...)
a presto ivan.
ah, ti devo raccontare di un Hammond qui nella sala prove di settimo! DIO BON! originale del '70, mai subito ricambi!
DIO BON DE L'OSTIA!
Caro Hurricane
RispondiEliminasono costretto a letto da una febbre da cavallo e leggo con piacere delle tue scorribande
ormai goffredo mi risponde in modo insolente ed io non capisco se tu stia o no al suo gioco
ma vorrei spendere una parola per Linda
cercala, aiutala, parlale
potrebbe finire nei guai
e non dare retta a Goffredo e al suo lasciar passare l'acqua sotto i ponti
è evidente che ha perso il senso dei legami dello spirito
ma ripeto
confido in te
tuo Kuzu
p.s. magari in questi giorni mi impausirò un po'...
la fabbre mi tormenta ma lo spirito resiste
Ciao... sono qui a leggere alcune lettere su questo sito... mentre ascolto "Ti scatterò una foto" e mi son detto "Perché non provo a scrivere anche io?" E eccomi qui a scriverti una lettera che non forse non leggerai mai. Dicono che tante volte scrivere serve a sfogare ciò che una persona ha dentro...ed è quello che voglio fare anche io, o almeno voglio provarci... provare a liberare quell'inferno che da circa 10 mesi mi porto dentro. Tutto è incominciato come un gioco... quando dicevo al tuo migliore amico Emanuele Fossati che faceva il provolone con la mia ragazza e lei era molto preoccupata. Però sentivo che quel tipo era pericoloso... non pensavo che fosse pazzo ma... Poi è incominciato a cambiare,gli sono cresciuti dei peli sulla faccia e da lì è incominciato il mio calvario... Poi il tuo migliore amico, che era a conoscenza dei miei sospetti, ha scritto sul Corriere una lettera in cui si autodenunciava..."sono un mostro, che cosa ho combinato" diceva...mesi dopo scoprirono tre canguri sulla statale vestiti con mutandine rosa...il tuo amico rubava animali allo zoo e mutande alle ragazze..., forse l'ha fatto per gioco, o forse per dispetto... fatto sta che tu l'hai letto e la situazione è peggiorata, perché quando eri all'oscuro di ciò eri più al sicuro, mentre dopo questo fatto mi è sembrato di vederti più preoccupato, più chiuso... Mi ritrovo con gli occhi umidi mentre ascolto il ritornello della canzone "e voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare... e voglio indifferenza se mai mi vorrai ferire... " Mi viene in mente Emanuele che mi entra in casa e ruba la biancheria e annusa le mutande e i reggiseni della mia ragazza...e poi fa lo stesso con te...ma so che sarà impossibile riaverlo tra noi...perché lui ormai è un mostro... pensi ad un altro ragazzo e lui non è più quello... Ora sto cercando di dimenticare... di non pensarci, ma la cosa non mi riesce perché in quei momenti in cui mi fermo a pensare o vedo una coppia che cammina mano nella mano mi chiedo se lui li ha notati e li sta seguendo...e se la ragazza è ancora in possesso delle sue mutande...se vedo un pinguino ad uno zoo mi domando se verrà rapito e preso dal maniaco...perché certe malattie mentali non guariscono...peggiorano e basta...perché non possiamo curarlo neanche noi... E l'unica risposta che mi riesco a dare o che mi voglio dare è che la vita delle volte è ingiusta... Vorrei odiarlo per quello che mi ha fatto passare, per le sofferenze, ma non ci riesco e ancora ogni volta che, quando esco con gli amici, lo vedo dietro un cespuglio che piscia o sbava o lancia versi orrendi.. mi sento il cuore che accellera i battiti ... Mi viene da ripensare a quando eravamo piccoli che giocavamo a calcetto a 5 insieme con sua zia, le litigate che facevamo...lui forse già covava il suo sogno criminale.. Comunque vadano le cose tra di noi voglio che lui sappia una cosa: mi ha sempre fatto schifo
RispondiEliminaSolimano
un ex amico di Ema Fossati
amore mio, nel bel mezzo della notte ti sto pensando... non c'è nulla che non mi faccia pensare a te... neanche questa serata così malinconica... la luna che fa capolino tra le nuvole per illuminare quel poco che resta, il vento che soffia piano tra i rami degli alberi per tenermi sempre vivo in me il ricordo della tua presenza, il buio che si fa strada pian piano in ogni angolo e che mi fa sentire ancora di più la tua mancanza... ti amo tesoro... sei tutto ciò che cercavo nella vita e non potrò mai ringraziarti abbastanza per essere entrato nel mio cuore e per amarmi così teneramente come solo tu sai fare ....
RispondiEliminaPortare ad ebollizione poca acqua salata ed immergere i gamberoni; farli cuocere per 2 minuti. Scolarli, farli raffreddare ed eliminare il guscio cercando di non rovinarli.
RispondiEliminaPreparare il condimento sbattendo l'olio con la senape e la salsa di soia. Regolare di sale. Tagliare a listerelle le falde di peperoni.
Gratinare le fette di polenta, spennellarle con il condimento e disporvi i gamberoni e i peperoni.
Servire subito.
angora
RispondiEliminabastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
x Goffredo:
RispondiEliminaGrazie, grazie. Elucubrare umano est.
x MArygeorge
Ci siamo già chiariti al telefono...in ogni caso, per il gentile pubblico da casa, ecco alcune anticipazioni:
- avremo un theremin, che sarà effettivamente un membro della band
- ci sarà un violinista
- forse berry farà la sua apparizione
-avrò una benda da pirata
- la superband si chiamerà "marajah ramenskij"
x Solimano
Non so cosa dirti, amico... conosco bene il nostro problema. Emanuele Fossati è peggiorato terribilmente negli ultimi anni. Da quando la ragazza lo ha piantato, passa il tempo a seguire le coppiette in camporella e a leggersi libri armony per purificarsi. L'ultima volta che l'ho visto ha confessato di voler fare un figlio con il coniglio nano della sua vicina di casa. Ogni notte ripete a memoria il contenuto delle pagine di The Artist e si fustiga la schiena con una spazzola da bagno. Se provo a parlargli, e a farlo ragionare, inizia a strabuzzare gli occhi e a dare di matto. E quando si mette ad abbaiare capisco che non c'è più niente da fare.
Dopo che gli hanno sospeso le sue miracolose cure a base di citrosodina la vita per tutti noi è cambiata. Non so dove sia questo governo quando ce n'è bisogno. La citrosodina non può essere bandita, dovrebbe essere distribuita gratuitamente per casi clinici come quello del nostro amico. Dobbiamo firmare una petizione, fare qualcosa. Altrimenti continueremo a leggere sul giornale quelle notizie raccapriccianti. I canguri e i pinguini tremano, le nostre ragazze non possono più uscire di casa, e la polizia dorme.
Errata corrige (costruttiva):
RispondiEliminaelucubrare humanum est non elucubrare umano est....
Ciao Ivan,
RispondiEliminaricambio il saluto del post.
Belli i "the Artist" che ho preso... ora sono curioso di leggere il nuovo "Puck".
Rimane ferma l'intenzione di chiederti una cover per i nostri libri, in caso se ne presentasse l'occasione.
In culo alla balena per tutto.
Ciao Ivan! Finalmente mi sono deciso a mandarti un commentino a questo tuo bel blog...Interessante, molto incasinato, ma interessante...Ci vediamo...
RispondiEliminaA proposito, Goffredo Swineheard è lo stesso nome del mio anziano vicino di casa...quando lo vedo gli chiedo se è lui...
Di nuovo...
x Alessandro Dezi
RispondiEliminagrazie, grazie. quando vuoi fatti sentire per la cover...
x Alby
Goffredo Swineheard è un genio. Spero tanto che torni a scrivere più assiduamente su questo blog e mi riporti nuove elucubranti recensioni. Se è effettivamente il tuo vicino di casa (ma ne dubito...secondo me neanche vive in Italia) digli che diventerà mio ambasciatore ufficiale.
Contento ti piacciano le sceneggiature...mi raccomando, non farle leggere in giro perchè è ancora tutto top secret. Mi spiace per lo sfondo antireligioso delle storie...ma è uno spettacolo di schizofrenici...che potevi aspettarti?
Dunque, io ho bussato e mi ha aperto la domestica islandese...mi ha detto che Goffredo da 3 settimane si è trasferito nelle isole Ebridi, per elucubrare in quei luoghi elucubranti...o una roba del genere....sai come è no? Lui parla tutto strano, e anche la sua colf non è da meno....comunque se mi "leggi" caro Goffredo ti saluto caramente..quando torni passa a trovarmi...(comunque potevi dirmelo che avevi fatto amicizia con il mio amico Ivan...ah già, ma forse non sapevi che era mio amico....vabbè....)
RispondiEliminaTi sei dimenticato di un bicchiere di vino rosso versato sui candidi pantaloni bianchi di una tua ignara e ormai ex potenziale cliente!
RispondiEliminaAnche solo per quella scena valeva la pena esserci...