ECCO LA NOTIZIA COME LA VORREI:
"Il 22 gennaio 2009, alle 7.00 del mattino, un centinaio di poliziotti è entrato nelle abitazioni private del Sindaco Letizia Moratti. Stando a una recente ordinanza del Comune di Milano, infatti, il lussuoso appartamento che per anni ha ospitato la famiglia Moratti verrà abbattuto per costruire un nuovo centro di aggregazione per giovani disoccupati alienati.
Il Sindaco ha cercato di difendere i beni di famiglia con i denti, e nella breve colluttazione più di un agente di polizia è stato morso alle caviglie.
Le forze dell'ordine, in ogni caso, sono riuscite a placare la rivolta. La Moratti è stata sedata con del lisoformio, e la casa verrà finalmente abbattuta.
Messe sotto sequestro l'intera collezione di Novella 3000, le foto compromettenti di un party tra settantenni depravati al Billionaire, e l'ultimo libro della scrittrice fallimentare Francesca Carbonini."
ED ECCO, INVECE, LA CRUDA REALTA' DEI FATTI:
"Il 22 gennaio 2009 alle 7.00 del mattino un centinaio di poliziotti è entrato nel Centro Sociale Conchetta, fondato più di 33 anni fa, per mettere fine all'esistenza del Centro, della libreria Calusca nata nel 1971 e del prezioso e storico archivio Primo Moroni."
"In questi mesi un po’ ovunque a Milano, nel contesto della mostra It’s Difficult di Alfredo Jaar, si potevano scorgere cartelli con la domanda Cos’è la cultura? La risposta di Letizia Moratti e Riccardo De Corato ci è giunta in questi giorni, con la chiusura di uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti della città. Il tutto in nome di uno spirito legalitario di cui gli stessi amministratori non sembrano dare prova quando in gioco sono questioni edilizie, sanità privata o poteri forti. Con sgomento abbiamo appreso dello sgombero di Cox 18. In una città sempre più tetra e asfittica, Cox 18 ha rappresentato per tutti noi un punto di riferimento importante. Una programmazione musicale di alto livello, aperta sul mondo a 360 gradi, che dava a molti, e a prezzi irrisori, la possibilità di confrontarsi con le produzioni più innovative o, in altre serate, di ballare o fare quattro chiacchiere. Questo sarebbe già abbastanza, ma non è certo tutto. Nel corso degli anni Cox 18, con al suo interno la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni ha costituito un luogo unico di confronto fra le idee. Tutti noi abbiamo presentato i nostri libri, abbiamo organizzato dibattiti o vi abbiamo assistito. Se c’era un’idea, in Cox 18 la si poteva realizzare, magari testandola per poi portarla altrove. Presentazione di libri, si diceva, ma anche rassegne cinematografiche, convegni, seminari, spettacoli teatrali o di danza, mostre o installazioni. E magari tutto insieme, unendo forme e mondi distanti. Non è questa la sede per illustrare tutto quello che Cox 18 ha fatto in più di dieci anni. Noi lo sappiamo e ci auguriamo che il collettivo di gestione sappia, in queste settimane, rendere consapevoli coloro che non lo sono dell’importanza di Cox 18, della sua storia, del livello delle iniziative che in questi anni si sono succedute. C’è un’immagine che rende chiaramente l’idea di che cosa sia la cultura per Letizia Moratti e Riccardo De Corato: i poliziotti che si avventano sui libri della Calusca e dell’Archivio Moroni per sequestrali e spedirli al macero. Fortunatamente qualcuno li ha fermati, almeno per il momento. Ma Cox 18 è sotto sequestro. Non può finire così. Ormai siamo quasi al capolinea. Non resta più molto, in questa città, che non sia consumo scadente o trash provinciale. Da qualche parte bisogna iniziare a fare qualcosa per porre fine al “genocidio” culturale avanzato inesorabilmente in questi ultimi anni. Mobilitiamoci per difendere Cox 18, la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni. " (Marco Philopat)
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Impediamo lo sgombero del Centro Sociale Cox 18.
Il Cox 18 è una realtà importante per Milano e per questo va sostenuta con tutte le forze possibili. Tra le sue mura si sono mossi artisti del calibro di Winston Smith, Miguel Angel Martin, Matteo Guarnaccia, Bad Trip, John Sinclair, Bruce Sterling.
La Libreria Calusca, fondata da Primo Moroni, ha un archivio storico che dovrebbe essere trattato come una istituzione, in questa città del cazzo.
La Libreria Calusca, fondata da Primo Moroni, ha un archivio storico che dovrebbe essere trattato come una istituzione, in questa città del cazzo.
E per quello che mi riguarda, il Cox ha ospitato due mostre organizzate dal sottoscritto:
- "Hey Puck!", nel lontano 2004, che raccoglieva ritratti inediti di Puck il Nano realizzati da Squaz, Ericailcane, Max Capa, Bruno Bozzetto, Maurizio Rosenzweig, Osvaldo Cavandoli, Massimo Cavezzali, Miguel Angel Martin, Roberto Mangosi, Robert Armstrong e oltre 50 fumettisti di fama internazionale.
- "Tutto quello che avreste voluto sapere su The Artist e non avete mai osato chiedere", nel 2007, in cui venivano esposte le tavole dell'omonimo (e travagliatissimo) numero speciale della rivista.
E come ha dato spazio a me, lo ha fatto con tanti altri artisti.
QuindiAIUTA IL COX18 A SOPRAVVIVERE,
FIRMA LA PETIZIONE QUI : http://www.petitiononline.com/cox18/petition.html
6 commenti:
ciao Ivan, ho apprezzato molto il post così l'ho copiato e incollato sul blog di action30 di cui sono tra i fondatori...
Giuseppe Palumbo
ciao, Giuseppe!
grazie per avere diffuso il verbo. Non so come sia dalle tue parti, ma qui la logica della città è diventata: lavora, consuma e muori. A qualsiasi altra parentesi stanno togliendo l'ossigeno. Non mi sono dilungato troppo su questo aspetto, nel blog, perchè sono cose trite e ritrite che annoierebbero e basta. Però i primi a farne le spese sono proprio gli artisti. Molti amici miei, della mia stessa generazione, stanno perdendo il mordente perchè non hanno la possibilità di sfogarlo come vorrebbero e perchè tutte le realtà alternative stanno scomparendo.
Purtoppo non ho partecipato alle manifestazioni a favore del Cox e contro l'amministrazione fascistoide Moratti/De Corato(ero in viaggio sull'isola di Malta, con ben altri pensieri, grazie a Dio) ma so che c'era tanta gente a fare casino. La polizia ha sequestrato tutto il materiale della biblioteca. C'erano anche molte riviste autoprodotte, tra cui pure qualche copia di The Artist, e c'è il rischio che tutto questo archivio costruito in anni e anni di lavoro finisca al macero.
riporto a proposito le parole dell'artista alfredo jaar:
“Il divario tra la cultura italiana e la situazione attuale è scioccante e aumenta di giorno in giorno.
Questo vuoto è causato da numerosi problemi strutturali, come l'assegnazione politica di posizioni culturali che vengono rimpiazzate da ogni nuovo governo. In queste circostanze la continuità e la profondità dell'impegno sono impossibili.
Un altro problema che non si riesce ad affrontare è la mancanza di musei d'arte contemporanea e di istituzioni simili, completamente dedicati alle arti visive e alla cultura. Se paragonati per esempio a quelli di Germania, Francia o Spagna, i numeri dell'Italia sono incredibilmente miseri. Questo è davvero drammatico e assurdo.
Ciò ha penalizzato enormemente la visibilità nel mondo degli artisti e degli intellettuali italiani, che sono costretti a emigrare.
Di fronte a un panorama talmente triste e desolato, gli artisti e gli intellettuali italiani sono stati costretti ad affrontare in prima persona questo impellente argomento. È una questione di pura sopravvivenza.
È così che sono nati luoghi come Cox 18. Creati da artisti e da intellettuali per artisti e intellettuali, sono gli spazi culturali più generosi delle città e hanno un ruolo fondamentale di cui non si fa carico nessun'altra istituzione. Sono spazi aperti, liberi, multidisciplinari e democratici. Cox 18 è un centro sociale storico che ospita anche la libreria Calusca e l'Archivio Primo Moroni. Cox 18 e altri spazi, come per esempio la Casa degli Artisti, hanno un'importanza vitale per la sopravvivenza della cultura italiana. Una cultura viva deve essere creatrice e Cox 18 crea cultura, la condivide con tutti i milanesi e gli italiani. La protegge. La accudisce con tenerezza. La cultura è la sua raison d'être.
Cox 18 è uno spazio di speranza.
Oggi si trova sotto l'assedio di un governo autenticamente fascista, che non capisce il termine cultura. Che non riconosce la cultura come elemento fondamentale della vita.
La mia opera artistica non esisterebbe senza Gramsci, Pasolini o Ungaretti. Quando ho creato il mio progetto pubblico Questions, Questions per le strade di Milano, stavo rendendo partecipi i milanesi delle mie paure in merito alla cultura italiana. L'attuale realtà di Cox 18 e di altri spazi simili sono una drammatica conferma di questi timori.
Milano si deve mobilitare per fermare questo crimine. Perché si tratta di un crimine vero e proprio, perpetrato davanti ai nostri occhi increduli. Ci sono già stati fin troppi delitti. Ora basta. La cultura italiana si merita di meglio”.
caro Luigi, c'è un altro articolo che condivido appieno.
è tratto da agoravox.it
eccolo:
Non è stato un buon gennaio per la Milano della cultura e dello spettacolo. Due luoghi storici e ricchi di tradizione come il centro sociale Cox18 sui navigli ed il mitico Rolling Stone non ci saranno più. Il primo perchè sgomberato con la forza, il secondo per banali, ma decisivi problemi economici dovuti al rinnovo dell’affitto. Due luoghi profondamente diversi tra loro, ma di grande rilievo nel panorama culturale cittadino.
Il Cox 18 , centro sociale Conchetta, era anche la sede della libreria Calusca e dell’Archivio Primo Moroni. "un patrimonio storico per la città": questa la definizione del sindaco Moratti, in vero e proprio corto circuito con il vice sceriffo De Corato (quando la destra non sa quel che fa la destra) che contro il Conchetta ha schierato in forze truppe e mezzi per debellare l’assidua resistenza di una tenace libreria in un gelido mattino di gennaio. Certo sono questi i problemi di Milano e dei Milanesi. Serviva un comodo spottone per dimostrare l’efficienza e l’attivismo di chi ci governa, un facile bersaglio da centrare al primo colpo ed un successo bellico da sbandierare tronfi al proprio pubblico di benpensanti, con la speranza di qualche vetrina infranta ed un cassonetto incendiato da mostrare a studio aperto.
La legalità si è ripresa i suoi spazi. Ora che il nemico è vinto i cittadini dormiranno sonni più tranquilli....perchè si sa che i libri fanno pensare e troppi pensieri agitano. Peccato che gli stessi cittadini interessati abbiamo dimostrato solidarietà ed attaccamento nei confronti di chi nel quartiere organizzava mercatini bio, spettacoli per bambini, concerti e iniziative culturali. Certo se De Corato avesse concentrato i propri sforzi un centinaio di metri più avanti per sconfiggere le nutrie ormai padrone della Darsena avrebbe reso miglior servizio alla comunità. Ma le nutrie si sa son coriacee e difendono coi denti qullo che ormai è il loro acquitrino prediletto. Risolvere i veri problemi che affliggono Milano è senza dubbio impresa più difficile. La Darsena oggi è la cartina tornasole dell’operato di chi in questi anni ha dimostrato di voler male a questa meravigliosa città, alle sue tradizioni, ai suoi equilibri.
Il Rolling è un altro monumento destinato a lasciare un grande vuoto. Finalmente alcuni citadini staranno più tranquilli. Dove hanno suonato i più grandi del Rock sorgerà un nuovo stabile, con box interrati per nuovi residenti. Anche loro sempre più tranquilli.... così come sono più tranquilli ora i cittadini di San Siro che hanno scampato il grave pericolo Bruce Springsteen (ma poveri loro...si beccheranno Madonna).
A furia di star troppo tranquilli ci si addormenta...invece di preoccuparsi sempre per la nostra tranquillità si prendessero a cuore anche la nostra felicità, la fantasia, l’emozione, la cultura, l’intelligenza. Certo meglio un cittadino (elettore) tranquillo che intelligente.
imparato molto
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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