Reportage approssimativo di Lucca Comics. Emmeno vu' imparate a fa quarcosa, bucaioli!In sintesi: viaggio con
Emanuele Fossati,
Marco Falatti e
Puck il Nano incastrato tra i sedili posteriori. Ci si perde nella notte di venerdì, tra una nebbia transilvanica e un fiume di madonne piovute dal cielo. Ci si va a incastrare in una sperduta via a ridosso del mare, e non c'è anima viva che passi manco a pagarla con l'anima.
"Via Buozzi", questo il nome della nostra tanto agoniata e irraggiungibile Mecca, sembra essere improvvisamente scomparsa da ogni buco di culo di cartina geografica. Alla fine la troviamo, ma è tardissimo.
In camera, come da copione, ci aspetta una certa Jessica, che è la ragazza che lavora all'albergo. Jessica, a dispetto del suo bellissimo nome da
pornosoft, si rivela non essere quella bomba del sesso su cui abbiamo piacevolmente fantasticato per tutto il viaggio. Ci sistema in un bungalow che pare una cella frigorifera ed è subito blackout.
Lucca Comics la vediamo il giorno dopo. Le strade sono piene di Batman, spose cadavere, Jack Sparrow. Mi faccio strada a gomitate, sperando nel provvidenziale intervento di una Bomba H.
Rivedo
Sergio Ponchione, parliamo del futuro di
"PUCK!", e scopro che
è stato premiato nella categoria "miglior fumetto seriale". Sono contento, e non mi meraviglierei se un giorno un produttore cinematografico prendesse in mano la sua
Grotesque e ne facesse una nuova "Guerre Stellari". Propongo a Ponchione una sbronza per il lieto evento (perchè queste cose ti segnano, come avere fatto la guerra in Vietnam), ma lui deve partire. In compenso la sbronza arriva lo stesso, e precisamente all'arrivo una nuova femmina fatale, e tutto va in caciara come da copione.
Intanto le vendite di sabato riescono a fare impallidire il crack finanziario della Parmalat: tre copie vendute in tutta la giornata. Ci si perde nel traffico di Lucca e si cena da un fan di Frank Zappa.
Si cambia giorno e si cambia regime. Domenica le vendite vanno alla grande.
Mi rendo conto che "PUCK!" è la Romania del fumetto italiano: non avendo una sede fissa diffondiamo il Verbo da
venditori ambulanti, con tanto di carrozzina per attirare la pietà dei passanti. Per l'occasione assumiamo uno strillone, il Compagno
Silvano Falatti, popolarissimo in Toscana. Silvano - un autentico
showman vecchia maniera con la voce di un arrotino - è la chiave del successo: le vendite vanno oltre le aspettative, così che le speranze di un prossimo numero si fanno un po' più vicine. Alla serie di fortunati eventi si aggiungono le innate e straordinarie strategie di marketing di
Alex Tirana e di
Laca e del suo clan, che per le tasche del Nano si rivelano essere più provvidenziali di una Social Card.
Nelle poche pause rimaste propongo a Simone Lucciola di organizzare per il prossimo "CRACK!" al Forte Prenestino un live con le nostre band: gli Hamelin, i Blood 77, Lucho e tutti i cartoonist in grado di suonare qualcosa. L'idea di organizzare un Festival di San Remo decadente ci attira da tempo. Però, in compenso, tra le tante chiacchere, non riesco ad offrire neanche un caffè a Cristina Spanò, promessa fotoreporter.
Si torna a casa stanchi, nottambuli, con la testa che scoppia e il portafogli un po' più gonfio. Il Nano riscuote l'incasso e tutto riprende a funzionare secondo la norma.
p.s. Dimenticavo, come da consuetudine, la solita carrellata di persone che ogni volta rivedo con piacere: Simone Lucciola, Rocco Lombardi, Lucho Villani, Alex Tirana, Maurizio Rosenzweig, Paolo Bacilieri, Massimo Semerano, Vanessa Belardo, Cristina Spanò, la ragazza della mostra di Alan Ford, Salvo & la Alastor (che ci hanno ospitato), Ratigher, Maicol&Mirco, Dott. Pira, Malefico!, LRNZ, Tuono Pettinato, Igor Zovianof, Ciro Fanelli, Marco Corona, Giacomo Nanni, Nigraz, Michele Ginevra, Nicola Pesce, quelli di Comic Soon, i Cani, Armin Barducci e lo spettro di Monipodio che sempre aleggia (anche se lui non lo ammetterà mai), Massimo Giacon, Manuel De Carli (anche se non l'ho visto) e ciò che rimane di Self Comics.