Il quartetto in questione, infatti, ha accettato di mostrarsi al pubblico richiedendo un briciolo della mia energia psichica come paga minima sindacale.
In settimana, se riesco, pubblicherò un racconto per la venuta dell'anno nuovo.
Sono giorni frenetici, questi: faccio tardi la notte, ho mille faccende da sistemare e non riesco a mantenermi fedele agli appuntamenti (e Claudio Calia di Resistenze ne sa qualcosa, purtroppo!). E come se non bastasse l'intera città è soffocata dalla nebbia: con questo fottuto freddo polare anche lo Yeti è andato a comprarsi il riscaldamento climatizzato.
A presto, mie care stalattiti.
2 commenti:
uei ivan!
dapaura il post....
qua lo jeti se sta a morire..sta mattina 3 gradi a roma.....
ciaoooooooooooooooooo
OOOOOHHHHHHHHHHHHHH!!!! Bene! Che sollievo...io e il caro MacJohnson abbiamo or ora finito di smontare e riporre il nostro igloo. L'anno prossimo lo rimonteremo e trascorreremo di nuovo il Natale. Trascorsi questi giorni di smontaggio ora ci recheremo nella periferia di Manchester da un poeta nostro amico, John Maria John Gian Johnson, che ci ha invitato per la veglia silvestrina.
Auguro quindi un felice e incensuratamente idilliaco 2008 a tutti, soprattutto ad HurricaneIvan e ad Alby...e, non voglia il cielo che si offenda, anche alla mia affezionata Vigdìs...
All'anno prossimo Gente!!
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